In una mossa audace e solitaria, Matteo Salvini ha scelto il generale Roberto Vannacci come candidato della Lega, nella speranza di arrestare la perdita di consensi che il partito sta subendo. La decisione è stata annunciata durante la presentazione del libro di Vannacci a Milano, un evento che ha visto un significativo silenzio da parte dei dirigenti di spicco del partito, con nessun commento ufficiale o dichiarazione rilasciata.
Nonostante le perplessità interne, Salvini ha deciso di candidare Vannacci in tutte le circoscrizioni, inclusa la regione del Nord, dove il malcontento verso la sua leadership è più forte. Questa scelta è stata interpretata da alcuni come un insulto alla classe dirigente del partito, e come un tentativo di affidare a Vannacci la leadership effettiva della Lega.
I tentativi dei big del partito di dissuadere Salvini dall’aprire le porte a figure esterne non hanno avuto successo. Il segretario è convinto che Vannacci possa portare un numero significativo di voti, sufficienti a mantenere la Lega al di sopra dell’8%, soglia considerata vitale per la sopravvivenza del partito dopo i risultati deludenti delle Politiche 2022 e delle recenti elezioni regionali.
Salvini ha evitato di candidarsi personalmente, lasciando che Vannacci affronti da solo la sfida, una strategia rischiosa che si discosta dalle mosse degli altri leader della maggioranza. Le controversie suscitate dalle posizioni espresse da Vannacci nel suo libro “Il mondo al contrario” sono state parzialmente disconosciute da Salvini, che ha precisato di non condividere completamente i pensieri dell’autore.
Redazione Sport