Ottobre 7, 2025

Referendum del 8-9 giugno 2025: cosa si vota e quali sono le ragioni del Sì e del No

Sabato 8 e domenica 9 giugno 2025 gli italiani saranno chiamati alle urne non solo per le elezioni europee, ma anche per esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi. Si tratta di referendum promossi dalla CGIL, che mirano a modificare alcune norme chiave in materia di lavoro e cittadinanza. L’obiettivo del sindacato è rafforzare le tutele dei lavoratori e ampliare i diritti di cittadinanza, mentre le voci contrarie esprimono preoccupazioni per le conseguenze economiche e organizzative su imprese e pubbliche amministrazioni.

Il dibattito è acceso ma non sempre chiaro, complice una comunicazione istituzionale poco capillare e un’informazione spesso schierata. Per questo motivo abbiamo raccolto e analizzato in modo oggettivo e imparziale i cinque quesiti, illustrando per ciascuno le ragioni del Sì e quelle del No, supportate da esempi concreti.

Una guida pensata per orientare il cittadino-elettore che vuole arrivare preparato al voto e capire davvero cosa cambierebbe in caso di abrogazione delle norme indicate. I temi trattati vanno dalla possibilità di reintegro in caso di licenziamento illegittimo, ai contratti a termine, fino alla sicurezza negli appalti e al diritto alla cittadinanza.

📌 Come funziona il referendum abrogativo?

Per essere valido, il referendum deve raggiungere il quorum: devono votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto. Se vince il Sì, la norma oggetto del quesito sarà abrogata. Se vince il No, tutto resterà invariato.


🧭 Guida ai 5 quesiti referendari: cosa propongono e perché votare Sì o No

Abbiamo sintetizzato ogni quesito in modo chiaro, con un’analisi oggettiva delle motivazioni favorevoli e contrarie, arricchita da esempi pratici.


🟩 Quesito 1 – Reintegro per licenziamenti illegittimi (Jobs Act)

Cosa propone:
Abrogare la norma che, per i lavoratori assunti dopo il 2015 (contratti a tutele crescenti), prevede solo un indennizzo economico in caso di licenziamento illegittimo, impedendo il reintegro.

✅ Ragioni del Sì

  • Maggiore tutela del lavoratore: Il reintegro scoraggia licenziamenti arbitrari.
  • Esempio: Un dipendente licenziato ingiustamente per ragioni discriminatorie non dovrebbe accontentarsi di un’indennità, ma riottenere il proprio posto.

❌ Ragioni del No

  • Maggiore flessibilità per le imprese: Il solo indennizzo consente alle aziende di gestire meglio il personale.
  • Esempio: Una piccola impresa che ha perso un grosso cliente potrebbe essere costretta a reintegrare un lavoratore, aggravando le difficoltà economiche.

🟧 Quesito 2 – Indennità piena per licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese

Cosa propone:
Eliminare il tetto massimo di 6 mensilità di indennizzo in caso di licenziamento illegittimo nelle aziende con meno di 15 dipendenti.

✅ Ragioni del Sì

  • Parità di trattamento: I lavoratori delle piccole imprese non devono essere discriminati.
  • Esempio: Un impiegato licenziato senza motivo in una microimpresa avrebbe diritto a un risarcimento proporzionato agli anni di servizio.

❌ Ragioni del No

  • Tutela delle microimprese: Un indennizzo più elevato potrebbe danneggiare le realtà con risorse limitate.
  • Esempio: Una bottega familiare rischierebbe la chiusura se costretta a pagare un risarcimento troppo oneroso.

🟨 Quesito 3 – Causali per i contratti a termine

Cosa propone:
Reintrodurre l’obbligo di indicare una causale per tutti i contratti a termine, anche inferiori a 12 mesi.

✅ Ragioni del Sì

  • Contrastare la precarietà: Impedisce l’uso indiscriminato dei contratti a termine.
  • Esempio: Un lavoratore assunto a ripetizione senza causali avrebbe maggiore possibilità di stabilizzazione.

❌ Ragioni del No

  • Flessibilità necessaria: Settori come agricoltura e turismo richiedono contratti brevi senza vincoli burocratici.
  • Esempio: Una cooperativa agricola potrebbe avere difficoltà a giustificare ogni assunzione stagionale.

🟦 Quesito 4 – Responsabilità solidale negli appalti

Cosa propone:
Estendere la responsabilità del committente anche per gli infortuni sul lavoro, rendendolo solidale con l’appaltatore, anche nei casi di rischio specifico.

✅ Ragioni del Sì

  • Più sicurezza nei cantieri: Il committente sarebbe incentivato a scegliere ditte affidabili.
  • Esempio: Una grande azienda committente che affida lavori a una ditta edile sarebbe corresponsabile in caso di mancato rispetto delle norme di sicurezza.

❌ Ragioni del No

  • Eccessivo carico legale: Rischio di bloccare il mercato degli appalti per timore di sanzioni.
  • Esempio: Un ente pubblico potrebbe rinunciare a esternalizzare lavori per paura di essere coinvolto in contenziosi.

🟨 Quesito 5 – Cittadinanza più rapida per gli stranieri

Cosa propone:
Ridurre da 10 a 5 anni il requisito minimo di residenza per richiedere la cittadinanza italiana da parte di cittadini extracomunitari.

✅ Ragioni del Sì

  • Favorire l’integrazione: Cinque anni sono sufficienti per dimostrare l’attaccamento al Paese.
  • Esempio: Una madre straniera residente da 6 anni, con figli nati e scolarizzati in Italia, potrebbe accedere alla cittadinanza.

❌ Ragioni del No

  • Necessità di un percorso più lungo: Dieci anni garantiscono una vera conoscenza di lingua, cultura e istituzioni.
  • Esempio: Un periodo troppo breve potrebbe ridurre i controlli sulla reale integrazione del richiedente.

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