Le semifinali maschili del Roland Garros 2025 promettono fuoco e fiamme, con quattro protagonisti pronti a prendersi la scena sul rosso parigino: Jannik Sinner, Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti. Li abbiamo analizzati con cura: stato di forma, head-to-head (H2H), statistiche, tendenze recenti e, perché no, sogni di gloria.
Sinner vs Djokovic: duello tra il nuovo Re e l’Imperatore uscente
I numeri non mentono: equilibrio (quasi) perfetto
Alle ore 19:00 circa sul Court Philippe-Chatrier andrà in scena un classico moderno. Jannik Sinner (n. 1 ATP) e Novak Djokovic (n. 6) si affrontano in una semifinale che promette scintille. Il bilancio degli scontri diretti è un democratico 4-4, ma con un dettaglio da prima pagina: Sinner ha vinto gli ultimi tre (Davis Cup 2023, Australian Open 2024, Shanghai Masters 2024), tutti sul cemento. Sulla terra, invece, è Djokovic ad aver vinto l’unico precedente, a Monte-Carlo nel 2021, quando Jannik era ancora “solo” una promessa con i capelli rossi.
Nel 2025, però, il rosso sembra essere diventato il colore della vendetta: Sinner ha un record di 10-1 sulla terra, perdendo solo da Alcaraz a Roma. Djokovic? Solido come sempre con un 9-2, ma con qualche ruggine qua e là.
Macchina da guerra vs redivivo?
Sinner finora ha passeggiato: zero set persi, media di 1h56 a partita, e una devastante vittoria contro Bublik nei quarti (6-1, 7-5, 6-0). Djokovic, invece, ha dovuto sudare: 3h17 per piegare Zverev in quattro set. Ma attenzione: il serbo ha vinto il suo 100° match al Roland Garros e raggiunto la sua 51ª semifinale Slam. Roba da Guinness e da poster nelle camere degli adolescenti.
Sogni a occhi aperti (e molto ambiziosi)
- Sinner insegue qualcosa di molto più grande di una Coppa: il Grande Slam. Dopo Australian Open e US Open, Parigi è la terza tappa verso un’impresa alla Rod Laver. Con meno punti da difendere fino a Wimbledon, potrebbe scavare un solco in classifica rispetto ad Alcaraz.
- Djokovic, a 38 anni, non ha smesso di crederci. Con 24 Slam in bacheca, un altro successo lo porterebbe a 25, superando Margaret Court e aggiungendo una nuova riga nella sua enciclopedia personale dei record. Certo, il 2025 finora è stato zoppicante (21-7), ma nel 2024 vinse l’oro olimpico proprio a Parigi.
Alcaraz vs Musetti: scontro tra il torero e il funambolo
Un H2H da incubo per Musetti, ma anche i sogni si aggiornano
Alle 14:30 è la volta di Carlos Alcaraz (n. 2) e Lorenzo Musetti (n. 7). Il bilancio? 6-1 per Alcaraz, con dominio anche su terra (4-1). Le ultime due sfide a Monte-Carlo e Roma sono state dure lezioni per l’italiano. L’unica gioia per Musetti risale all’estate 2022 ad Amburgo: un’altra vita.
Due artisti della terra, ma uno ha più pennelli
Alcaraz nel 2025 è quasi ingiocabile su terra: 15-1 il suo bilancio, con l’unico neo olimpico (per mano di Djokovic). Musetti, però, ha un 19-4 niente male, forte del suo elegante rovescio a una mano e di una difesa che a tratti pare presa da un manga giapponese.
Ai quarti, Alcaraz ha disintegrato Tommy Paul in 94 minuti, con numeri da alieno: 88% di punti con la prima e 40 vincenti. Musetti, più terra-terra (ma comunque splendido), ha superato Tiafoe in quattro set.
Re in carica o principe in cerca di regno?
- Alcaraz vuole difendere il titolo 2024 e tenere viva la corsa al n. 1. Una vittoria lo manterrebbe vicino a Sinner nel ranking, anche grazie ai titoli già vinti a Monte-Carlo e Roma. Quando è ispirato, è praticamente inafferrabile.
- Musetti è al suo primo Roland Garros da semifinalista. Vincere oggi lo spingerebbe fino al n. 5 del mondo. La medaglia di bronzo alle Olimpiadi 2024 e la maturità mostrata quest’anno lo candidano a qualcosa di più che semplice outsider. La domanda è: può reggere la pressione per tre set contro questo Alcaraz?
La nuova era contro la vecchia leggenda
Le semifinali maschili del Roland Garros 2025 sono lo specchio perfetto di una generazione che avanza e di un’epoca che resiste. Da una parte ci sono Sinner e Alcaraz, i padroni del nuovo ordine mondiale del tennis maschile: giovani, esplosivi, inarrestabili. Dall’altra Djokovic, che a 38 anni continua a riscrivere la storia, e Musetti, che si sta guadagnando un posto nei salotti buoni del circuito.
Sulla carta, i favoriti sono chiari. Sinner ha dominato finora e punta dritto al Grande Slam, mentre Alcaraz cerca la conferma da re della terra. Ma se il tennis ha una regola non scritta, è che l’esperienza e il talento imprevedibile possono ribaltare tutto. Djokovic lo sa. Musetti lo spera.
Il Court Philippe-Chatrier si prepara a vivere una giornata che potrebbe diventare leggenda.